È proprio di questi giorni la notizia del rinvio dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia al 30 dicembre 2022, per quanto concerne il processo penale. Notizia che sta monopolizzando la stampa per tutte le possibili conseguenze che questo potrebbe avere sulle scadenze dettate dal PNRR e per le considerazioni che l’opportunità di questo rinvio suscita. Non ultime il fatto che il rinvio dell’entrata in vigore della Riforma penale sia dovuto alla gestione del passaggio necessario alla definizione della disciplina transitoria e alla riorganizzazione degli uffici giudiziari coinvolti.
Da qui la mia riflessione va ad un’altra parte della Riforma Cartabia e, precisamente, a quella che riguarda una modifica destinata a mutare il processo della famiglia: l’entrata in vigore del Tribunale unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie.
La data stabilita per la sua istituzione è decisamente più avanzata rispetto a quella, inizialmente, prevista per la riforma penale, avverrà, infatti, il 31 dicembre 2024 ma entro questa dovrà essere attuata una nuova distribuzione di competenze tra quelle previste, oggi, in carico a tribunale ordinario, giudice tutelare e tribunale per i minorenni. Sarà fondamentale, inoltre, che il Governo decreti tutte quelle norme indispensabili alla gestione dei processi che rimarranno pendenti.
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